Sangiovannese - Storia del tifo

Sangiovannese - Storia del tifo (Le tifoserie)

Sangiovannese - Storia del tifo

SANGIOVANNESE

 

I primi club di tifosi della Sangiovannese nascono nel 1970: il Club bianco azzurro della Gruccia, località di confine, il Club del bar dello sport ed il Club Bar Lido di piazza Firenze. I più giovani iniziano a ritrovarsi in gradinata sotto una pezza azzurra dipinta dal pittore Mariotti e raffigurante il Marzocco con la scritta "alè alè azzurri i ragazzi di Via Milano". Siamo agli albori e ancora non si può parlare di tifo organizzato ma la nascita vera e propria è dietro l'angolo. In piena era Ivo Giorgi, presidente da poco scomparso, e con le affermazioni della squadra nascono nuovi club di sportivi come quello della centrale Enel di Santa Barbara, il club Santa Maria e quello dell’Oltrarno. In Italia comincia a farsi sentire la spinta del tifo ultras e di un nuovo modo di andare allo stadio, inneggiando alla propria squadra in un settore determinato con vessilli, tamburi e trombe da auto allora molto in voga. In seguito verranno i primi fumogeni, di solito segnalatori per le barche in difficoltà e le torce usate dai ferrovieri lungo la linea. Il nucleo di ragazzi di via Milano, si lega nel tempo a quello della scalinata e di Via della Costituzione: nascono così i Commandos (all’inizio del 1974), un gruppo storico della tifoseria sangiovannese ancora oggi ricordato da tutti. Dopo poco saranno affiancati in gradinata dai Rangers, i quali compongono la parte più giovanile del tifo azzurro. La tifoseria del Marzocco si fa molto presto apprezzare per compattezza ed originalità coreografica fin dagli albori. La rivalità più accesa è naturalmente quella con il Montevarchi, vicino di casa, storica rivale da sempre e poi alcune in ambito regionale come Prato e Siena (quella coi bianconeri si attenuerà negli anni successivi). Fra i gemellaggi spicca quello con gli attuali amici amaranto dell'Arezzo (poi sciolto molti anni dopo) e non mancano mai occasioni di scambio fuori e dentro gli stadi con i supporters del cavallino. Per un breve periodo si celebra l'amicizia anche con gli ultras spezzini che proprio a San Giovanni espongono il loro striscione ultras per la prima volta. Con la fine dell'era Giorgi e la discesa fra i dilettanti anche il tifo azzurro perde forza, per ricompattarsi alla grande alla fine degli anni 80 con la squadra in Promozione regionale. Nello spareggio a Siena contro la Sestese del 1989 oltre 1000 tifosi invadono lo stadio del rastrello: in gradinata non ci sono più i Commandos ed il gruppo portante per un breve periodo è quello dell’Alcool Bani del Bar Moreno. Due anni più tardi 1500 sangiovannesi invadono Venturina in treno ed in 5000 riempiono lo stadio per lo spareggio decisivo contro il Pietrasanta: un colpo d'occhio che sorprende gli stessi giocatori Versiliesi. Nel 1993 con la presidenza Lucarelli la Sangio riconquista la serie D dopo un decennio: si festeggia in 4000 in occasione dell’ultima gara contro il Bozzano dove compare un copri gradinata gigante che copre l'intero settore; si registrano inoltre in questi anni aspri scontri con i Colligiani. Con l'ingresso delle nuove generazioni nella tifoseria, nascono nuovi gruppi che per diversi anni guideranno il tifo organizzato: i Cappottati del Ponte alle Forche, gli Ultras Marzocco 99, la Legione Biancazzurra e gli Irriducibili. Sta arrivando intanto un’altra grande era, ovvero quella del presidente Arduino Casprini e torna a battere forte il cuore azzurro in ogni angolo della città. Proprio in questi anni la tifoseria aprirà la sede ultras tutt'oggi sempre attiva a distanza di circa 20 anni. Nell'anno della promozione in serie C dopo 18 anni di purgatorio 1500 tifosi invadono il piccolo impianto di San Gimignano. Per festeggiare la ritrovata categoria contro il Civitavecchia al Fedini: la gradinata dà vita ad un grande elettrocardiogramma con tanto di cuore azzurro al centro. Con la serie C torna anche il derby storico con i rivali montevarchini. Ed è proprio nel primo decennio degli anni ‘00 che nasce un nuovo gruppo dalla fusione di altri due: una nuova generazione di ragazzi danno vita alla Combriccola Autonoma (2003), e proprio questi ultimi affiancati da i precedenti già nominati daranno al via ad anni movimentati sia a livello di tifo che di scontri, con svariate diffide e arresti. Vanno ricordano ricordati soprattutto quelli con il Grosseto, dei maxi esodi (come quello di Firenze), delle trasferte a Napoli, Gubbio, Gualdo Tadino, Frosinone e si danno vita a sensazionali coreografie apprezzate anche a livello nazionale. In questi gloriosi anni la tifoseria si lega con forti amicizie ancor oggi vive e molto salde, come quelle di Poggibonsi, Foligno e Pavia. Purtroppo proprio in questi periodi nel luglio del 2004 viene a mancare una figura leader in gradinata "Marco Sestini" per tutti Vongolo e successivamente il 26 Dicembre scompare il presidentissimo Arduino Casprini. Dopo anni gloriosi dal 2007 inizia un lento declino della tifoseria in termini di numeri, anche dovuto alle mancanza di quelle certezze societarie che negli anni precedenti non erano mancate. In trasferta viene quindi deciso di riconoscersi dietro un unico striscione “SGV per te ultras sarò”, pur permanendo l’attività dei gruppi precedenti. Con dell’avvento della tessera del tifoso gli Ultras Marzocco, che nel decennio precedente avevano dato tanto alla tifoseria, mettono fine alla loro esistenza. Anche per la Combriccola Autonoma i numeri non sono più quelli di un tempo, tant’è che le presenze in gradinata toccano i minimi storici. Nel 2011, dopo il fallimento della società e la ripartenza dall’Eccellenza, torna l’entusiasmo e si avvicinano alla gradinata anche le nuove generazioni, sparite negli anni precedenti. In questa situazione si gettano la basi per la creazione dello zoccolo duro che ancora oggi guida la tifoseria, anche se purtroppo dei gruppi del passato resta ben poco, poiché i loro striscioni e vessilli vengono definitivamente messi da parte, in favore del solito striscione ‘’SGV per te ultras sarò”. Tuttavia nel 2013 una decina di ragazzi fuoriescono dal gruppo unico e decidono di fondare un nuovo gruppo, l’Istinto Ribelle, che con il passare degli anni ottiene sempre più uno stile ed un’identità tutta sua. Negli anni dell’Eccellenza la media di presenze in casa e in trasferta è molto alta anche per via della vicinanza di tutti i campi del girone. La presenza di tifoserie tuttavia è quasi nulla ma qualche domenica movimentata non manca. Finalmente nel 2014 sul neutro di Borgo San Lorenzo - con circa 1000 Sangiovannesi al seguito - arriva la promozione in Serie D, mentre qualche settimana prima nel decennale dalla morte veniva intitolata a Marco la gradinata che così diventa ”Gradinata Marco Sestini”. In Serie D i sangio tornano a confrontarsi con tifoserie dal passato importante e nel 2016 per la prima volta viene esposto lo striscione GMS (abbreviativo di Gradinata Marco Sestini) e si crea così un gruppo che riunisce sia le nuove leve che elementi dei vecchi gruppi. Con l’Istinto Ribelle si crea il binomio che ancora oggi giuda la gradinata. Con il ritorno del derby col Montevarchi vengono realizzate di nuovo delle coreografie, sempre rigorosamente fatte a mano, ma purtroppo iniziano ad arrivare anche molte diffide che fortunatamente non danneggiano più di tanto le fila dei gruppi organizzati.

 

NASCITA: 1974 (Commandos, Rangers)

GRUPPI PRINCIPALI ATTUALI: Gradinata Marco Sestini, Istinto Ribelle

GEMELLAGGI-AMICIZIE: Poggibonsi, Foligno – Pavia, Arezzo

RIVALITA PRINCIPALI: Montevarchi, Colligiana, Grosseto,Gubbio, Prato, Ponsacco

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