Pistoia Basket - Storia del tifo

Pistoia Basket - Storia del tifo (Le tifoserie)

Pistoia Basket - Storia del tifo

Pistoia Basket

Il primo gruppo organizzato a seguire il basket pistoiese nacque al termine della stagione 1985/86: la squadra era l'Olimpia Basket Maltinti Pistoia, futura vincitrice del campionato di B2. I frequentatori più caldi dell'Auditorium si riunirono e scelsero il nome "Redskins", ripreso dalla squadra di football americano, di cui piaceva molto il simbolo, un indiano pellerossa appunto. Nel 1986 fu anche ufficializzato il gemellaggio tra i Redskins e i tifosi di Siena, nato grazie ad alcune amicizie personali. La rivalità maggiore dovuta al campanilismo si identificava contro i cugini termali. La nuova stagione si conclude con un'altra promozione, in serie A2, con l'esodo di oltre 500 pistoiesi all'ultima giornata nel piccolo Palasport di Arese. La stagione 87/88 si apre con i lavori del nuovo Palazzetto, che costringe i pistoiesi a una trasferta forzata nelle partite di casa a Firenze, i quali non faranno mai mancare il proprio supporto. Accade però una cosa che spinge a una divisione all'interno del tifo organizzato: per motivi di sponsor (Kleenex), la squadra cambia i propri colori sociali, passando dal biancorosso al biancoblu. Questo fatto porta a uno spostamento in Curva Firenze, lasciando inizialmente vuota la tradizionale postazione di Curva Pistoia, poi passata in mano al neonato gruppo degli "Untouchables", in parte derivante da ex Redskins. Ciò non porta a nessuna divisione o scontro: anzi, le due curve e gruppi collaboreranno dando vita a un tifo molto coinvolgente. Nel 1990 i Redskins si scioglieranno ufficialmente. Gli Untouchbles nascono nel 1988, prendendo come simbolo l'americano "Zio Sam". Molto più organizzati rispetto ai spontanei predecessori, ne facevano parte alcuni ultras delle Brigate Arancioni (gruppo ultras calcistico). Si sviluppano in questa fase le rivalità nei confronti dei riminesi, livornesi e bolognesi (sponda Fortitudo), mentre si conferma ovviamente quella contro la già citata Montecatini. Al termine della stagione 91/92 arriva la prima storica promozione in A1, che porta ad altre rivalità e scontri (Forlì e Virtus Bologna) e esodi incentivati dall'entusiasmo della prima stagione nella massima serie. In queste annate viene affrontato il derby tra Pistoia e Montecatini, in cui gli Untouchables imbastiscono numerose coreografie tra cui il celebre "muro": esso è composto da oltre 3500 scatoloni, che una volta abbattuto mostra un telone biancoazzurro e una sciarpata. Nella prima stagione di A1 viene stipulato anche un gemellaggio con Torino, mentre nel 1995 il gemellaggio tra Pistoia e Siena sfocia in una profonda rivalità: tutto nasce da una rissa in campo tra giocatori, sviluppando tensione anche sugli spalti, tra insulti e lancio di oggetti. L'anno seguente vengono addirittura fermati degli ultras biancoverdi alla stazione di Siena in possesso di molotov, pronte a essere lanciate al treno che accompagna i pistoiesi. Nella stagione 97/98 arriva l'esordio in Europa, in Coppa Korac, con la prima trasferta internazionale a Kiev targata Untouchables. Nel 1999 l'Olimpia retrocede, cede il titolo e sparisce dal mondo basket, lasciata orfana prima del termine della stagione dal gruppo guida degli Untouchables. Nel 2002 il Pistoia Basket, una nuova società partecipante al campionato di B1, inizia ad essere seguito dal neonato gruppo dei "Red Devils", che aveva il difficile obbiettivo di riportare entusiasmo nella parte cestistica della città. La squadra verrà inserita spesso nei gironi meridionali, dando vita a trasferte molto complicate e in ambienti altrettanto caldi. I Red Devils si contraddistinguono per la loro ben più marcata vicinanza alla cosiddetta mentalità ultras, caratterizzata da scontri ma anche da più lontananza nei confronti di squadra e società. In queste stagioni si sviluppa un gemellaggio con i tifosi di Cento.  Nel 2007/08 viene affrontato nuovamente in Legadue il derby contro Montecatini, mentre ad inizio 2009 i Red Devils si sciolgono. Nel febbraio 2009 si forma un nuovo gruppo, la "Baraonda Biancorossa", ben più distante dalla mentalità ultras, nato con lo scopo di aggregare più persone possibili e di non lasciare "vuota" la curva nel difficile campionato 2008/09. Il gruppo si caratterizza inizialmente per la sua goliardia e la giovane età media dei partecipanti al tifo. Aiutata dalle stagioni consecutive molto positive e comunque sempre in crescendo della squadra, la Baraonda aumenta sempre più i suoi aderenti, iniziando a farsi notare nel mondo del tifo cestistico, confrontandosi anche con alcune tifoserie rivali (Forlì e Scafati in primis). Il campionato 2013/14 vede affrontare i pistoiesi il massimo campionato, rincontrando (per una sola stagione) le rivali Siena e la tifoseria della Virtus Bologna. La Baraonda ha dimostrato in queste ultime stagioni di essere tra le migliori tifoserie cestistiche in Italia, grazie all'attaccamento, alle numerose coreografie e iniziative e alle trasferte solitamente molto numerose, per non parlare dei veri e proprio esodi a Bologna (1600 persone di media) o a Milano (un migliaio circa) in gara 5 dei playoff 2013/14. Viene anche rinsaldato il gemellaggio con i torinesi (raffreddatosi nelle stagioni più recenti soprattutto a causa dello scioglimento dei Rude Boys di Torino), mentre si conferma la rivalità con Cantù, gemellata con Montecatini. Nonostante le ultime annate non semplici in campo (compresa una retrocessione, evitata soltanto grazie alle penalizzazione nei confronti di Torino nella stagione 2018/19), la tifoseria biancorossa ha sempre presenziato in casa e fuori, facendosi rispettare nel momento del bisogno, arrivando a festeggiare i dieci anni di attività del gruppo durante l'infelice (sportivamente parlando) già citata stagione 2018/19.

 

Tratto da "Curva Pistoia – Storia del tifo nella pallacanestro dalle origini fino ad oggi"

NASCITA: 1985 (Redskins)
GRUPPI PRINCIPALI ATTUALI: Baraonda Biancorossa
GEMELLAGGI-AMICIZIE: - Torino
RIVALITÀ PRINCIPALI: Montecatini, Cantù, Forlì, Siena, Virtus Bologna, Reggio Emilia, Scafati

 

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